venerdì 16 gennaio 2015

Eroi

"Oggi la comunità è il pianeta, non la nazione; perciò le formule di aggressione dislocata che un tempo servivano a coordinare il gruppo oggi possono soltanto dividerlo in frazioni. L'idea nazionale, con la bandiera come emblema, è oggi qualcosa che ingrandisce l'ego dell'infanzia, non l'annientatore di una situazione infantile. Le rituali parodie delle parate militari servono ai fini di Holdfast, il dragone tiranno, non a quelli del Dio nel quale si annulla ogni interesse per se stessi. E i numerosi santi di questo anticulto - cioè i patrioti le cui fotografie, incorniciate dalle bandiere, servono da icone ufficiali - sono precisamente i locali guardiani della soglia (il nostro demonio dai capelli viscosi), e superarli costituisce il primo problema dell'eroe.
Le grandi religioni del mondo, come sono attualmente intese, non rispondono al bisogno. Esse infatti si sono associate alle cause delle fazioni, come strumenti di propaganda e di auto-compiacimento (persino il buddhismo ha ultimamente subito questa degradazione, seguendo l'esempio dell'occidente). Il trionfo universale dello Stato secolare ha posto tutte le organizzazioni religiose in una posizione definitivamente secondaria e inefficace, tanto che la pantomima religiosa è divenuta oggi nulla più che una occupazione per la domenica mattina, mentre l'etica degli affari e il patriottismo valgono per gli altri giorni della settimana.
Una tale ipocrita religiosità  non è certo ciò di cui il mondo ha bisogno; è invece necessaria una trasformazione di tutto l'ordine sociale, in modo che, attraverso ogni atto e dettaglio della vita secolare, l'immagine vivificante dell'uomo-dio universale che è immanente ed effettiva in tutti noi possa essere in un modo o nell'altro resa nota alla nostra coscienza."


(Tratto da "L'eroe dai mille volti" di Joseph Campbell)

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